MODENA - "Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole". Quando De André aveva preso in considerazione l'impossibilità di espressione di "Un matto" della sua omonima, di sicuro non aveva pensato allo sport. Diverso è stato per la Uisp Modena, che sta portando avanti da tempo un percorso ricreativo-sportivo con i pazienti ricoverati nei nosocomi emiliani. Tutto ha avuto inizio mercoledì 4 febbraio, alle 14,30, al Sotto-sopra di Modena, dove si è svolta la prima delle quattro giornate di "Sbirilliamo", il torneo di bowling che vede la partecipazione di persone ricoverate in centri psichiatrici della regione. L'iniziativa ha riscosso un grande successo: "C'erano più di cinquanta partecipanti da diversi centri dell'Emilia - dice Andrea Abate, responsabile delle attività della Uisp di Modena -. L'iniziativa ha come scopo quello di far socializzare i pazienti attraverso lo sport e il gioco. Ogni partecipante ha giocato con l'altro". È così accaduto che dei pazienti del centro di Modena hanno giocato contro pazienti di Reggio Emilia, riscoprendo anche in pista un'antica rivalità.
All'iniziativa di mercoledì erano presenti quattro centri psichiatrici: Happy sport di Modena, il Sole di Sassuolo, i Falchetti di Reggio Emilia e il Grappolo di Pavullo. Ogni partecipante era accompagnato dal proprio assistente. L'appuntamento è stato il primo di quattro: le altre tappe saranno sempre a Modena il 18 febbraio, il 4 e il 18 marzo, con la grande festa e la premiazione finale. "Prossimamente - afferma Abate - vorremmo coinvolgere anche gli studenti degli istituti secondari socio-psico-pedagogici. Da tempo la Uisp organizza eventi sportivi con pazienti psichiatrici, facendoli cimentare in altre discipline come il nuoto o il calcetto. I pazienti psichiatrici non hanno nessuna disabilità: hanno solo una grande debolezza che per molto tempo hanno represso. Possono essere per esempio persone affette da depressione, schizofrenia o bipolarismo". Un'iniziativa che rimarca quindi l'obiettivo principale della Uisp, ovvero utilizzare lo sport come strumento per abbattere le barriere, in questo caso della malattia mentale, e reintegrare le persone affette da disagio.